La Nuova Stagione dell’Outplacement
Nel nostro Paese sono cambiate le regole del mercato del lavoro, in linea con i fattori socioeconomici che hanno prodotto un radicale cambiamento, visibile a tutti, nel rapporto di forza tra il mondo economico e le risorse umane che vi operano.
Ne cogliamo il lato positivo: è diventato ancor più chiaro che le certezze occupazionali, non risiedono più al di fuori delle persone, ma nella consapevole necessità di cercare dentro di sé la capacità, a qualsiasi livello si operi, di migliorarsi continuamente.
Serve saper valorizzare attitudini, competenze professionali e qualità personali, per renderle di volta in volta attuali e spendibili.
Per questo l’attività professionale di accompagnare chi perde il lavoro a ritrovarne uno nuovo non è più solo un servizio di nicchia, offerto a pochi eletti, spesso solo da datori di lavoro con un’elevata cultura d’impresa.
Oggi l’Outplacement viene diffusamente riconosciuto come il solo efficace strumento per riposizionarsi nel mondo del lavoro, al meglio e nel minor tempo possibile, quando ne emerge la necessità.
La valorizzazione di questo strumento, infatti, si fonda sulla visione lungimirante sia delle aziende che lo offrono sia dei dipendenti che lo apprezzano: non rimanere soli col proprio problema occupazionale ed essere guidati a ripristinare la continuità lavorativa ha una valenza ben superiore di quella, pur importante ma di limitato respiro, dell’ammortizzatore sociale o dell’indennizzo economico.
È un cambiamento di mentalità quello che viene richiesto, per il quale è fondamentale poter contare su una guida e strumenti adeguati.